Sono alcuni di quei bambini che troviamo alle feste dei nostri figli, nei bus o sul treno, nelle scuole o per la strada e che si mostrano continuamente agitati, in continuo movimento, che non riescono a stare mai fermi, che si dimenano continuamente e che i genitori trovano grande difficoltà a tenere “buoni”.
Quando, poi, iniziano a frequentare la scuola sono quei bambini che le insegnanti non vorrebbero mai tenere: si alzano continuamente dal loro posto, danno fastidio ai compagni, non riescono a svolgere i compiti assegnati e finiscono spesso per cambiare banco, classe e talvolta … scuola. Il loro profitto scolastico proprio per la ridotta capacità di concentrazione è spesso scarso o comunque sufficiente e difficile è il loro rapporto con i coetanei, ma anche con gli adulti per la grande impulsività. La loro difficoltà viene percepita dai genitori e dagli insegnanti ma spesso, nel nostro paese, la diagnosi viene completamente misconosciuta.
In realtà questi bambini non hanno nessuna colpa, né tanto meno i loro genitori che invece vengono spesso additati come incapaci a svolgere bene il proprio ruolo di educatori. Se il bambino risponde ad una serie di criteri clinici ben definiti dal mondo scientifico la loro è una vera patologia organica e come tale meritevole di una precisa terapia. Solo con l’ausilio di una giusta terapia i bambini cambieranno radicalmente il loro modo di vivere e tutti, genitori, insegnati, compagni ma soprattutto il bambino, potranno finalmente cogliere la bellezza di una vita “normale”.(fonte: www.aifaonlus.it)
Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD), è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo. Esso include difficoltà di attenzione e concentrazione, di controllo degli impulsi e del livello di attività. Questi problemi derivano sostanzialmente dall’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente.
L’adhd non è un deficit delle abilità, ma di AUTOREGOLAZIONE.
Paragonando il disturbo adhd ad una orchestra, chi non funziona è il maestro, il quale deve organizzare l’orchestra.
La adhd è un disturbo neurobiologico caratterizzato da:
- Inattenzione: Scarsa cura per dettagli, labilità attentiva, difficoltà ad organizzarsi, evitare di attività che richiedono sforzo cognitivo .
La difficoltà di attenzione è:
- Mantenuta (fanno difficoltà a soffermarsi ad elaborare l’informazione)
- Selettiva (manca la continuità)
- Distraibilità (perché sono ipersensibili a tutte le stimolazioni)
- Iperattività: caratterizzata da irrequietezza, difficoltà a giocare tranquillamente, sempre in movimento, parlano eccessivamente.
Essa è:
- Afinalistica: non ha una finalità, non si muovono per raggiungere un obiettivo, ma si muovono per muoversi.
- Disorganizzata: hanno bisogno di essere canalizzati.
- Necessaria: hanno bisogno di muoversi (è utile dare loro dei compiti perché possano muoversi, per esempio andare a pulire la lavagna).
- Impulsività: I bambini con adhd sono impulsivi, non riescono ad aspettare, tendono a dare la risposta prima che la domanda sia completata, non riescono ad ascoltare un discorso troppo lungo, non riescono a stare in coda, interrompe le attività altrui…
L’impulsività può essere:
- Motoria
- Cognitiva
- Emotiva
- Delay avversion
il rimprovero non serve, sanno di cosa si tratta ma non riescono a controllarsi. Se vogliamo premiarli e fargli capire il perché dobbiamo farlo subito. Lo stesso per la punizione, a distanza di tempo non ricordano il motivo.
Differenza tra un bambino vivace e un bambino con adhd
Pervasivita’: per un bambino con adhd l’attesa, aspettare il turno è molto difficile.
Intensita’: si presenta con più forza rispetto all’età.
Compromissione funzionale.
Possiamo parlare di disturbo quando le caratteristiche di iperattività disattenzione e impulsività assumono livelli tali da compromettere la capacità di adattamento nelle maggiori aree di vita:
- relazionale (famiglia, amici)
- scolastico (basse prestazioni in compiti per loro accessibili: es. oggi riesco a svolgere l’operazione, domani no: l’insegnante può pensare che il bambino sia pigro, invece è un problema neurologico perché ha un disturbo dell’attenzione)
- personale (autostima, costruzione del sè).
Disturbi associati all’ADHD:
La letteratura scientifica indica come spesso l’ADHD si associ ad altri disturbi neuropsichiatrici tra cui i più comuni sono:
- Disturbo oppositivo provocatorio (64%) (per es. rispetto alle autorità) e disturbo della condotta (25%)
- Disturbo d’ansia (55%)e disturbo dell’umore (37%)
- Disturbo dell’apprendimento (42%): in realtà l’iperattività può portare ad un ritardo dell’apprendimento e non al disturbo.
I sintomi di iperattività e impulsività, più evidenti durante la scuola primaria, crescendo si riducono, ma sarà più presente il disturbo dell’attenzione.
Alla domanda “Perché trattare se i sintomi regrediscono?”, la risposta è che se non si interviene, con il passare del tempo possono integrarsi altri tipo di disturbi legati alla sfera sociale, all’autostima, alle emozioni…
Spesso (25-40%) adhd e dsa risultano essere associati:
L’adhd è presente nei bambini in età scolale con una percentuale tra il 3 e il 17% e ha un’importante ripercussione sugli apprendimenti scolastici.
La dsa favorisce la comparsa di sintomi adhd quando rappresentati da caratteristiche psico-comportamentali che emergono in seguito alle difficoltà scolastiche e alla demotivazione per lo studio.
Comorbilità ADHD-DSA:
Adhd+dislessia (15-25%)
Adhd+disortografia (65%)
Adhd+discalculia (6-18%)
L’adhd è un disturbo di consapevolezza, è importante che essa venga sviluppata anche nell’ambiente (famiglia, scuola), così da togliere una responsabilità al bambino e rendere consapevoli gli adulti di quanto sia importante rendere l’ambiente adatto a un bambino con adhd.
È importante ricordare che fare un lavoro con il bambino comporta anche lavorare con l’adulto.
L’aiuto di un professionista può:
- Ridurre i sintomi dell’ ADHD
- Ridurre i sintomi associati
- Ridurre le complicazioni
- Favorire più consapevolezza nel bambino rispetto al disturbo: autoregolazione.
- Favorire più consapevolezza nell’ambiente cambiando l’atteggiamento negativo.
- Adattare l’ambiente ai bisogni del bambino.
- Migliorare le capacità di adattamento di bambino, genitori, insegnanti…
Per un supporto pedogogico per affrontare le difficoltà legate all’adhd:
Dott.ssa Laura Giarrusso
via Buniva 14 Pinerolo (To)
333.4913465
giarrussolaura@libero.it
Dott.ssa Laura Giarrusso