CONSULENZA PSICOPEDAGOGICA A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA

1918FAMIGLIA

LA CONSULENZA PSICOPEDAGOGICA

La consulenza psicopedagogica è un aiuto mirato per supportare i genitori, gli insegnati o gli educatori che incontrano difficoltà a gestire il loro quotidiano compito educativo. Il consulente psicopedagogico, tramite colloqui con i genitori, osservazioni dei minori nel contesto educativo e la formulazione di progetti che tengano conto delle unicità di ogni situazione, affianca le figure adulte nella ricerca attiva di una soluzione favorendone l’autonomia dello stesso.

Lo studio ”Dott.ssa Laura Giarrusso” offre consulenze alla famiglia che lo richiede per affrontare problematiche legate alla gestione dei figli, alla condivisione delle regole di famiglia, alla conflittualità genitoriale e al sostegno alla coppia.

UN AIUTO PER LA FAMIGLIA

Attraverso consigli pratici ed applicabili nella quotidianità di ognuno, si riceve supporto per affrontare le  seguenti difficoltà:

  • Come relazionarsi con il proprio bambino affinchè vengano rispettate le regole
  • Problematiche di addormentamento /sonno
  • Problematiche alimentari
  • Aggressività
  • Paure
  • Gelosia
  • Disturbi di attenzione e iperattività
  • Disturbi di apprendimento
  • Autismo
  • Timidezza e isolamento del bambino
  • Autonomia
  • Sostegno nella fase o nello stato di separazione genitoriale
  • Condivisione di metodi educativi nella coppia genitoriale

Nel percorso sono previsti:

  • Colloqui di presentazione con la coppia genitoriale
  • Momenti di osservazione-intervento in studio o a domicilio
  • Colloqui di feed-back e monitoraggio

Per informazioni e appuntamenti

Dott.ssa Laura Giarrusso

Psicologa Comportamentale e Cognitiva Applicata (iscritta all’albo con n.11596), Pedagogista, esperta in Neuropsicologia in Età Evolutiva.

Via Buniva 14 Pinerolo (To)

tel. 3334913465   dottoressalauragiarrusso@gmail.com   www.lauragiarrusso.it

Dott.ssa Laura Giarrusso

Educazione emotiva e bambini

                 GIOIA   arrabbiato    paura     triste

Perché è importante educare i bambini a riconoscere e gestire le emozioni

Mai come oggi parlare di educazione emotiva risulta fondamentale. Nella società odierna troviamo un numero sempre maggiore di bambini che presentano difficoltà comportamentali ed emotive, basti pensare a problematiche quali l’aggressività, l’incapacità di accettare le regole, il bullismo, i disturbi dell’apprendimento e i disturbi dell’attenzione e dell’iperattività. La capacità di riconoscere, gestire ed esprimere le emozioni riduce la possibilità che il bambino le trasformi in rabbia e aggressività o al contrario chiusura e solitudine.

Dare un nome alle emozioni e saperle gestire

Dare un nome alle emozioni e saperle gestire permette al bambino di crescere più sereno, di avere maggiore autocontrollo e di essere più empatico nei confronti del prossimo. Sarà più semplice quindi:

  • instaurare e mantenere nel tempo le amicizie,
  • comunicare con gli altri,
  • mantenere l’attenzione e la concentrazione, migliorando il rendimento scolastico,
  • ridurre l’aggressività
  • affrontare con maggiore positività le diverse situazioni che si presenteranno,
  • essere più sereni con se stessi e gli altri.

Laboratori per bambini e genitori

Per aiutare i bambini e i loro genitori in questo percorso, lo studio pedagogico della dott.ssa Laura Giarrusso organizza ciclicamente incontri a loro destinati.

Durante il laboratorio destinato ai bambini (individuali  o di gruppo con massimo  quattro) saranno presentate le quattro emozioni di base: gioia, tristezza, rabbia e paura. Attraverso attività ludiche -gioco, movimento, creatività- impareranno a riconosce le proprie emozioni e i propri sentimenti, per conoscerli, comprenderli, accettarli e trasformarli.

 

Durante gli incontri destinati ai genitori si rifletterà insieme sull’importanza dell’educazione emotiva e su come utilizzarla al meglio con i propri figli.

Si organizzano inoltre spazi dedicati alla famiglia per riflettere e confrontarsi insieme sulle emozioni vissute.

Per informazioni e appuntamenti:

Dott.ssa Laura Giarrusso
Pedagogista-Mediatrice Familiare
Tutor psicoeducativo a sostegno di bambini e ragazzi con ADHD – DSA -Disturbo dello Spettro Autistico
(professione disciplinata ai sensi della legge 4/2013)
Corso Galileo Ferraris 37 Torino
Via Toscanini 42 Pinerolo (To)
333.4913465
giarrussolaura@libero.it www.lauragiarrusso.it

 

NIDO, SCUOLA ED EMOZIONI

 

Diapositiva1Diapositiva2Affrontare il primo giorno di scuola oppure rientrare a scuola dopo le vacanze inizialmente può essere difficile (regole, didattica, distacco dal genitori …) sia per il genitore che per il bambino.

È importante che il genitore sappia riconoscere e gestire le proprie emozioni per aiutare i bambini a riconoscere e gestire le loro.

NIDO

Cosa prova il/la bambino/a?

In questa fase il bambino scopre attraverso l’esperienza:

  • Non sa cosa accadrà.
  • Non sa che se la mamma lo lascia alle cure dell’educatrice del nido e che tornerà a prenderlo.
  • I primi giorni piangerà e può essere che durante il giorno sia più nervoso e che faccia fatica a dormire.

Presto però l’esperienza lo/a renderà più sicuro/ acquisterà nuove abitudini e routine ritrovando la sicurezza che per un attimo aveva perso.

Cosa prova il genitore?

Anche la mamma e il papà la prima volta che affidano il proprio bambino si trovano in difficoltà:

  • Difficoltà a separasi per troppe ore dal proprio bambino;
  • Senso di colpa perché si affida il proprio bambino ad un estraneo (asilo nido );
  • Preoccupazione perché non si sa cosa accada in propria assenza;
  • Speranza che per il bambino possa essere un ‘esperienza positiva, in cui troverà dei nuovi amichetti con cui giocare e fare attività che lo faranno crescere.

ATTENZIONE!!!! il bambino vive di esperienze e percepisce le nostre ansie e le nostre preoccupazioni, mostriamoci sereni e contenti per questa nuova esperienza, anche se dentro di noi non è proprio così, è il primo passo per rassicurare il proprio bambino.

Quindi?

. Raccontate con entusiasmo al vostro bambino del nido che frequenterà.

Concordate con l’educatrice l’inserimento e abbiate fiducia in ciò che vi dice.

  • Quando lo salutate, fatelo in modo deciso, ma rassicurante. Non andate via di nascosto (vi piacerebbe improvvisamente non vere più la persona a cui tenete?), ma ditegli che andate a fare la spesa e tornate, che andate a fare una commissione , ..un bel bacio e andate via), se aspettate troppo tempo comincerà a piangere e per entrambi sarà più difficile il distacco.
  • Evitate di nascondervi per curiosare cosa stia facendo il bambino, se foste scoperti/e piangerebbe perché vorrebbe stare con la propria mamma.
  • Comprendete la sua emozione (tristezza, paura, …) e quando tornate a prenderlo abbracciatelo e se è già nell’età che parla chiedete con entusiasmo cosa ha fatto e come si è sentito.
  • Trasmettetegli sicurezza e non fate paragoni con gli altri: l’inserimento costa impegno (sia per il genitore che per il bambino), ogni persona è differente e vive la stessa esperienza in modo diverso.

 

SCUOLA DELL’INFANZIA

Cosa prova il/la bambino/a?

Il bambino in questa fase è pronto a relazionarsi e confrontarsi con i coetanei.

Il distacco dai genitori è già stata affrontato (nido, nonni, zii, …), ma ci sono delle novità e si può provare disagio: ambiente nuovo, maestre nuove, e bambini mai visti prima.

Il bambino affronterà dei cambiamenti e acquisirà nuove abitudini. Inizialmente potrebbe provare un po’ di ansia, i segnali possono essere  inquietudine, agitazione, insonnia, inappetenza, enuresi. Non c’è da allarmarsi, è solo una fase, rassicuriamo il bambino con la vicinanza e la condivisione.

Cosa prova il genitore?

Anche se la fase del distacco è già stata affrontata (nido, nonni, zii, …), il genitore come per il periodo del nido può provare un po’ di ansia.

Quindi?

I consigli sono gli stessi del periodo del nido.

È importante il rispetto dei tempi e delle peculiarità di ogni bambino che deve inoltre essere rassicurato sulla capacità della scuola e dell’insegnante di prendersi cura di lui e dei suoi bisogni (mangiare, bere, evacuare, riposarsi, etc).

SCUOLA PRIMARIA

Cosa prova il/la bambino/a durante il passaggio alla scuola primaria?

Spesso il primo giorno di scuola è per il bambino emozionante (nel senso positivo del termine) e affascinante. Nuovi amici, nuove insegnanti di riferimento,  materie da imparare, quaderni, libri, diario e zaino.

Sono più autonomi e responsabili, curiosi di esplorare e apprendere.

A queste novità si aggiungono regole più strutturate, valutazione del profitto e del comportamento e quindi una messa alla prova della propria autostima.  Tutto ciò potrebbe provocare un senso di disagio. Mentre l’adulto è in grado di verbalizzare le proprie emozioni e comprendere  da cosa siano causate, i bambini no: per manifestare questo disagio possono diventare irrequieti, dormire meno, volere la presenza dell’adulto di riferimento …

Cosa prova il/la bambino/a che rientra a scuola dopo le vacanze?

Il rientro a scuola può provocare nel bambino tante emozioni diverse (felicità, paura, tristezza,  stress). Ci sono bambini contenti di tornare a scuola, ritrovare i propri compagni, la maestra, tornare a fare le attività che avevano lasciato, raccontare le proprie vacanze, imparare e fare nuove esperienze. Altri, invece, temono che non ci sia più lo stesso legame con i compagni, che dovranno studiar materie più difficili, paura di mettersi alla prova e di non farcela.

Alcuni bambini possono avere difficoltà ad adattarsi alla nuova situazione e manifestare fenomeni regressivi e manifestazioni di ansia (risvegli notturni, enuresi, tic, etc.).  Questi tendono a risolversi spontaneamente quando il bambino acquisisce sicurezza nella nuova situazione.

 

Cosa prova il genitore?

Anche per i genitori le vacanze rappresentano un distacco dalla routine quotidiana: orari, alimentazione, vita sociale, regole sono più elastici e tornare ad una vita con ritmi, orari, regole più definiti e vincolanti può essere difficile.

Il genitore deve inoltre aiutare il proprio figlio a “rientrare” nella routine e a prepararlo all’anno scolastico che si avvicina.

Quindi?

  • Tornare gradualmente (prima dell’inizio della scuola) agli orari, ai ritmi e alle regole quotidiane.
  • Fare un ripasso dei compiti delle vacanze.
  • Collaborare in casa, ognuno secondo le proprie capacità. Tutti in casa vivranno ritmi più impegnativi (scuola, lavoro, attività sportiva, commissioni, lavori domestici, …), la buona collaborazione familiare riduce lo stress di tutti favorendone la serenità.
  • Parlare delle esperienze emotive (ti sei divertito? Come ti sei sentito? …) e non solo di ciò che si è fatto e come lo si è fatto.
  • Non sovraccaricarsi di troppe attività cercando di praticare ciò che ci fa star bene.
  • Aiutare i propri figli a vivere la scuola con passione e interesse.

Pinerolo 29/07/2016

Dott.ssa Laura Giarrusso