ADHD: SUPPORTI PER FAMIGLIA E SCUOLA

L’intervento psicoeducativo

L’intervento psicoeducativo è una delle azioni attraverso cui si può far fronte alle difficoltà nei processi di apprendimento e nella vita di relazione a causa dell’impulsività e dei deficit nell’attenzione, nell’organizzazione e nell’autoregolazione. Un intervento di tutoring, compiuto da un operatore formato sulla specificità del disturbo, è efficace nei diversi contesti di vita del bambino e del ragazzo, in funzione delle carenze e delle risorse emerse dal profilo diagnostico.

ADHD: INTERVENTO PEDAGOGICO

In collaborazione con ADHD PIEMONTE famiglie associate https://www.adhdpiemonte.it/

SUPPORTO ALLA FAMIGLIA:

  • Aiutare genitori e famigliari a comprendere le caratteristiche dell’adhd.
  • Trovare strategie e strumenti per gestire la quotidianità, favorire una relazione positiva in famiglia e ridurre i conflitti.

SUPPORTO AL BAMBINO/A – RAGAZZO/A CON ADHD PER:

  • Lavorare insieme sul proprio comportamento e individuare le strategie utili per affrontare e gestire le difficoltà che si incontrano sia a scuola che nella vita quotidiana (difficoltà nello studio, nelle relazioni con i pari, con gli insegnanti, con i propri familiari, nell’organizzazione della giornata, …).
  • Esercitare le capacità di attenzione attraverso attività ludiche o di studio a seconda dell’età.
  • Riconoscere il proprio stile di apprendimento per un metodo di studio adeguato.
  • Tutoring scolastico per potenziare le capacità di apprendimento.

TEACHER TRAINING:

Intervento rivolto alla scuola per ottenere un miglioramento del comportamento e dell’apprendimento del bambino/adolescente ADHD.

Condivisione del PDP o dell’eventuale PEI.

LABORATORI A PICCOLI GRUPPI:

Uno spazio in cui i bambini hanno la possibilità di acquisire strumenti utili a migliorare le proprie capacità all’interno di un gruppo di pari. Il gruppo permette al bambino di mettersi in gioco, di conoscere altri bambini e di imparare, attraverso l’esperienza, a cogliere le modalità adeguate e favorevoli per poter instaurare relazioni positive, migliorare il processo di autoregolazione, di attenzione e di costruzione delle routine. Tutto questo attraverso role playing, esercitazioni e confronto tra pari.

Sono previsti, 8 incontri di laboratorio della durata di 1,5 h a settimana, 1 incontro di gruppo con i genitori prima dell’inizio del laboratorio per presentare l’attività, 1 incontro di gruppo con i genitori per la restituzione dell’esperienza.

Un tutor a sostegno dei bambini con adhd e le loro famiglie

La specifica professionalità del tutor è caratterizzata dall’acquisizione di strumenti di conoscenza psicologica relativa all’ADHD. Ciò gli permetterà di accompagnare il bambino/adolescente nei diversi ambiti di intervento, diventando una figura in grado di seguirlo attraverso una relazione incisiva costruita grazie al colloquio psicoeducativo, il monitoraggio degli apprendimenti, il supporto all’organizzazione dei comportamenti e l’insegnamento delle abilità sociali utili a migliorare le amicizie. A tal fine è necessario acquisire la conoscenza delle peculiarità dell’ADHD, delle sue comorbilità e delle implicazioni nella vita quotidiana, la padronanza di strumenti e tecniche utili a sostenere lo studio e aiutare nella pianificazione del comportamento e nella gestione delle emozioni, la competenza per promuovere autonomia e autostima, la capacità di sviluppare relazioni produttive con il bambino/ragazzo e con gli adulti che se ne prendono cura.

Che cosa fa un tutor psicoeducativo:

• Affianca il bambino/ragazzo con ADHD in un periodo particolarmente critico in cui le conseguenze del suo disagio rischiano di compromettere aree di fondamentale importanza esistenziale come lo studio e le relazioni sociali.

• Stabilisce con il bambino/ragazzo e la sua famiglia, in accordo con la scuola e con eventuali terapeuti/riabilitatori, gli obiettivi da raggiungere individuando insieme gli ambiti di vita problematici, in base alle aree deficitarie emerse dal profilo diagnostico ma anche in base alle potenzialità evidenziate.

• Crea le condizioni per un’intesa tra sé e il bambino/ragazzo, indispensabile per lavorare insieme, e si pone come modello cui il bambino/ragazzo possa riferirsi per apprendere comportamenti più funzionali. • Coglie i vissuti di disagio del bambino/ragazzo facilitando il dialogo.

• Fa apprendere al bambino/ragazzo strategie di studio e atteggiamenti relazionali utili ad affrontare i deficit collegati all’ADHD.

(Fonte: Università Cattolica di Milano)

PER INFORMAZIONI E APPUNTAMENTI (anche online):

Dott.ssa Laura Giarrusso

Psicologa Comportamentale e Cognitiva Applicata (iscritta all’albo con n.11596), Pedagogista, esperta in Neuropsicologia in Età Evolutiva.

Via Buniva 14 Pinerolo (To)

tel. 3334913465   dottoressalauragiarrusso@gmail.com   www.lauragiarrusso.it

Un Tutor Psicoeducativo per aiutare bambini/ragazzi con ADHD, le loro famiglie e la scuola

 images (9)CHI E’ IL TUTOR PSICOEDUCATIVO: non-ho-voglia-di-studiare

L’ADHD, soprattutto se associato a Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e a Disturbi del Comportamento, causa compromissioni funzionali nel bambino e nell’adolescente. In particolar modo emergono difficoltà nei processi di apprendimento e nella vita di relazione a causa dell’impulsività e dei deficit nell’attenzione, nell’organizzazione e nell’autoregolazione. L’intervento psicoeducativo è una delle azioni attraverso cui si può far fronte a queste difficoltà. Un intervento di tutoring, compiuto da un operatore formato sulla specificità del disturbo, è efficace nei diversi contesti di vita del bambino e del ragazzo, in funzione delle carenze e delle risorse emerse dal profilo diagnostico.

La specifica professionalità del tutor è caratterizzata dall’acquisizione di strumenti utili per supportare bambini e ragazzi con ADHD. Ciò gli permetterà di accompagnare il bambino/adolescente nei diversi ambiti di intervento, diventando una figura in grado di seguirlo attraverso una relazione incisiva costruita grazie al colloquio psicoeducativo, il monitoraggio degli apprendimenti, il supporto all’organizzazione dei comportamenti e l’insegnamento delle abilità sociali utili a migliorare le amicizie. A tal fine è necessario acquisire la conoscenza delle peculiarità dell’ADHD, delle sue comorbilità e delle implicazioni nella vita quotidiana, la padronanza di strumenti e tecniche utili a sostenere la vita scolastica, familiare e sociale.

Dott.ssa Laura Giarrusso

Psicologa Comportamentale e Cognitiva Applicata (iscritta all’albo con n.11596), Pedagogista, esperta in Neuropsicologia in Età Evolutiva.

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Tecnico in collaborazione con Associazione Famiglie ADHD  Piemonte (https://www.adhdpiemonte.it/)

CONFLITTI IN FAMIGLIA

Conflitti in famiglia

Quando il conflitto è normale

In tutte le famiglie si discute, si hanno divergenze di opinione, è normale. Ognuno esprime il proprio punto di vista, le proprie emozioni, che possono non essere condivise dall’altro ma comunque rispettate e accettate. Il conflitto fa parte della vita e del percorso di crescita di ognuno.

Quando il conflitto diventa un problema

Il problema sorge quando la comunicazione tra le persone non funziona, non ci si ascolta, non c’è più rispetto e le relazioni sono messe in crisi.

Il problema quindi non è il conflitto, ma saper riconoscere e gestire le divergenze, le differenze reciproche, i bisogni di ognuno, imparare affrontare il conflitto in modo tale da riuscire a mantenere le relazioni anche quando non siamo d’accordo, che siano esse relazioni di coppia,genitore e figlio, suocero/a e nuora/genero, …

A volte, quando il conflitto diventa difficile da gestire, può essere utile appoggiarsi ad un servizio  di ascolto e mediazione dei conflitti. Si tratta di un servizio destinato alle coppie in conflitto che, attraverso la presenza di un professionista neutrale (mediatore), offre un contesto in cui si possa sostenere la comunicazione tra i partner al fine di trovare accordi condivisi da entrambi, ai problemi inerenti l’affidamento e la cura dei figli, la regolamentazione dei rapporti economici o qualsiasi altro conflitto venga portato in mediazione (per esempio divergenze educative, conflittualità con altri membri della famiglia). Lo stesso professionista può essere di aiuto non solo alla coppia che si sta separando, ma a coloro che a causa di sentimenti di rabbia o rancore si trovano in forte difficoltà a comunicare tra loro.

Per informazioni e appuntamenti:

Dott.ssa Laura Giarrusso

Psicologa Comportamentale e Cognitiva Applicata (iscritta all’albo con n.11596), Pedagogista, esperta in Neuropsicologia in Età Evolutiva.

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